Chi Siamo

Terraufidia nasce nel 2021. L’amore per il vino e per l’agricoltura sono intimamente collegate all’amore per il territorio e per la storia. Con Terraufidia mi sono posto l’obiettivo di legare insieme tutto questo, vino, agricoltura, territorio, storia, al fine di suscitare delle emozioni, qualcosa di bello, di nuovo, che vada oltre il semplice concetto di vino.

I vigneti dai quali produco l’uva sono situati a poca distanza dalla zona archeologica di Canne della Battaglia e dal fiume Ofanto a 40 m s.l.m. Il nome Terraufidia richiama due elementi per me fondamentali del territorio: la terra e l’Ofanto. Infatti si vuol richiamare proprio la terra, che rappresenta la culla della vigna, e l’Ofanto (Aufidus) ovvero l’acqua, che rappresenta la vita.

Fin dal principio l’idea è sempre stata quella di voler rappresentare con una bottiglia di vino tutti gli elementi fondamentali del mio territorio e della mia città.

Così è nata l’idea di voler racchiudere nel logo, il castello di Barletta in un lembo di terra, sempre con l’obiettivo di legare tutti gli elementi con un unico filo conduttore: il territorio.

L’etichetta della bottiglia porta a compimento quest’intenzione. È rappresentata una pennellata, che richiama il noto pittore barlettano Giuseppe De Nittis, con l’intento di voler rappresentare il fiume ofanto che abbraccia l’intera bottiglia. Inoltre il disegno è reso vivace da una maiolica che rappresenta i colori dell’Italia meridionale.


La passione per l’agricoltura mi ha condotto verso la passione per il vino sfociata nella nascita di Terraufidia.

Il mio percorso, inizialmente, non prevedeva nulla di tutto quello che è stato fatto perché il mio percorso di studi iniziale prevedeva un settore completamente diverso dall’agricoltura e dalla viticoltura.

Ho conseguito infatti un diploma come tecnico delle industrie elettroniche e delle telecomunicazioni.

Durante il percorso delle scuole superiori, però, sentivo che quello non era più il settore nel quale avrei dovuto basare la mia carriera futura e quasi per curiosità, per gioco, ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Agraria a Bari.

Il primo anno universitario ha contribuito molto ad accrescere in me la passione per l’agricoltura e per le piante, quindi capii che quella era la scelta giusta.

Come è nata però la passione per il vino? Insieme alla parola passione affiancherei quella di amore. È stato come un colpo di fulmine, come quando ci si innamora di una ragazza a prima vista e scatta quella sensazione che ci fa capire che quella scelta sarebbe stata per tutta la vita.

La passione per il vino è nata semplicemente annusando un bicchiere di vino prodotto artigianalmente da un agricoltore, mio suocero.

Assistevo meravigliato al processo produttivo che conduceva alla trasformazione di un semplice succo quasi inodore ad un prodotto completamente nuovo, completamente diverso da quello di partenza: il vino, con i suoi profumi e i suoi sapori.

Mi affascinava proprio il fatto che si formassero quasi dal nulla e autonomamente, profumi che fino a qualche giorno prima erano inesistenti.

Quest’episodio rappresentò la scintilla che ha successivamente innescato una reazione a catena: volevo sapere sempre di più su quella bevanda, volevo apprendere tutto quello che c’era da sapere, volevo sapere i motivi di quel mutamento, come avveniva, da cosa dipendeva la trasformazione dello zucchero in alcol, la formazione dei profumi, l’estrazione del colore.

Durante il percorso di studi universitario decisi di fare esperienza in una cantina e così, prima con un tirocinio e poi con un contratto durante il periodo vendemmiale, ebbi modo di dare alcune risposte alle mie domande. Però non bastava. Mi sentivo incompleto.

Terminato il percorso di sudi a Bari che mi ha permesso di acquisire una laurea triennale in Scienze e tecnologie Agrarie e una Laurea magistrale in Medicina delle Piante, avevo l’impressione che mi mancasse ancora qualcosa sul mondo del vino.

Mentre ero iscritto alla laurea magistrale fu avviato ad Avellino il corso di laurea in scienze enologiche coordinato dal prof. Luigi Moio.

Decisi di iscrivermi alla laurea magistrale in Scienze Enologiche e così di completare il mio percorso di studi.